lunedì 4 marzo 2013

Metal Gear RISING: breve recensione a caldo

Ieri finalmente ho finito Metal Gear RISING (in Hard). Fra le boss fight finali più incazzate mai fatte! Capolavoro arcade che fra VR missions, e cose sbloccabili, ti prende per mano, ti offre della droga da stupro e ti dice "Ora finiscimi a tutte le difficoltà a S" e te stai lì, e lo fai perchè cristo: è divertente!

Impeccabile anche il lavoro della storia da parte della Platinum che partendo da un personaggio difficile, amato da neanche tutto il pubblico della saga (che d'improvviso si ritrova un timbro vocale per imitare lo Snake di David Hayter) esplode in un protagonista estremo, esagerato che incalzato dalla musica è testosterone puro (nonostante il tacco 12) dritto nel cervello fin dal primo livello. Creare una storia intricata alla MG, che parli anche del protagonista e che funzioni anche per lo spirito arcade del titolo: una bella sfida che il gioco riesce a vincere fino ai titoli di coda.

Menzione d'onore per la colonna sonora appunto, che devo subito fare mia e che minerà ogni mio viaggio in macchina.

Strizzate d'occhio a Kojima con i poster delle donnine, le cose segrete da collezionare, e tanto humor alla Platinum a partire dalla motocicletta, il guardiano "otaku" che legge le riviste manga e i mille pugni alla Ken in guerriero che richiamano in realtà quell'altra meraviglia di GOD HAND!

Sul gameplay inutile a parlarne, una bomba solida come una roccia, pad alla mano gratificante come non mai. Parate, contromosse e schivate, da efettuare premendo l'attacco assieme alla direzione del nemico, sono dure da apprendere, ma una volta ingranato il gioco risponde che è una meraviglia, e lì sarà solo tutto merito dei tuoi riflessi. BAM!

Dategli un gioco e vi solleveranno il mondo, l'ex Clover studio dopo GOD HAND, BAYONETTA e RISING riscrivono l'action e non sbagliano mai un colpo.

Veri maestri moderni!

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